sabato, febbraio 24, 2007

Un altro oro per il nostro fondo

Sci di fondo: "E' oro per l'Italia nella staffetta.".
Uno sprint da impazzire: mozzafiato, stupendo, perfetto. Al fotofinish, per rendere l’idea di quanto Cristian Zorzi e Renato Pasini abbiano sofferto e meritato questo trionfo nel Dome giapponese. La sprint a tecnica libera in tandem premia la coppia più composita e strana che l’Italia del fondo potesse presentare ai Mondiali: lo Zorro delle mille volate e il Pax che ha faticato più a convincere i tecnici che a vincere e convincere in questa stagione in cui non è nemmeno nel book della federazione. Un azzurro "ripescato" per meriti stagionali acquisiti sul campo, anzi sugli sci. E il bergamasco è stato il compagno ideale per vincere contro i russi Mrilov e Rotchev, nella gara in cui la coppia ceca Kreczmer e Kozisek ha lasciato sotto il podio i quotatissimi Angerer e Teichmann. Pasini ha cambiato per ultimo in testa quasi lanciando il presagio del successo completato dal finanziere che pareva col morale sotto i tacchi e invece s’è rivelato grandissimo sprinter, capace di abbinare all’oro olimpico in staffetta questa gemma che gli è sempre mancata. Lui che nel 2001 cominciò ai Mondiali di Lahti con un argento individuale, qui ha ripreso il filo del discorso proprio mentre l’Italia un anno fa ha smesso di puntare sulla squadra di specialisti per ristrettezze economiche. Questo è il capolavoro di uno stellone ragionato, organizzato, rabbioso come quel Pasini che la sera prima non riusciva a smaltire la delusione per la squalifica immeritata nella gara in classico individuale; ed è il capolavoro di uno Zorro che vorrebbe disputare le ultime 3 stagioni più da fondista puro che da sprinter. Ora questo trionfo dà al fiemmese una carica in più per la 15 km e soprattutto per la staffetta, alla quale è sempre sfuggito il titolo iridato. Con uno slancio come questo, niente a questo punto è impossibile. L’Italia non vinceva un titolo mondiale maschile da Oberstdorf 2005, con un’altra coppia oro-argento, Piller Cottrer e Valbusa. Vent’anni fa con Marco Albarello, ora d.t. azzurro, e Maurilio De Zolt. Poi solo Silvio Fauner nella 50 km a Tunder Bay nel ’95. Questo è il primo titolo iridato azzurro non individuale a livello maschile. Insomma un’altra impresa da incorniciare, da quel pozzo d’oro chiamato fondo. Non è andata bene invece alle ragazze: Arianna Follis e Sabina Valbusa hanno chiuso all’8° posto nella sprint sempre a skating vinta dalle finlandesi Kuitunen e Roponen Lassila. Ha patito molto la veronese, che nella sprint non è più quella di sei anni fa, quando arrivò quarta. Proprio nella prima notte magica di Zorro...

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