lunedì, dicembre 18, 2006

Incredibile trionfo per l'Internacional

Calcio: "Mundialito per Club: Trionfa L'Internacional di Porto Alegre.".
Ecco dov’era finito Adriano... Già, si chiama proprio come l’interista il brasiliano che firma nel finale a Yokohama una delle più clamorose sorprese nella storia del calcio. L’Internacional batte il Barcellona, favorito extralarge del Mondiale per club, con una prestazione di grande cuore e saggezza tattica, sfruttando o probabilmente ispirando la serata di scarsissima creatività dei catalani, Ronaldinho in testa. Abel Braga mantiene la promessa di inventarsi qualcosa, ordinando ai suoi due attaccanti di giocare larghi per tenere bassi Zambrotta e Van Bronckhorst ed evitare di sparire nel triangolo delle Bermude composto da Motta, Marquez e Puyol. E’ una mossa intelligente, e Rijkaard ci mette un po’ a indicare la necessaria scalatura (un terzino avanza, un centrale lo rileva e Motta arretra a mantenere una coppia in mezzo) per liberare le sue forze esterne. Zambrotta soprattutto scende con grande continuità, arrivando tre volte al cross nel primo quarto d’ora (e al terzo giro la pericolosa girata di Gudjohnsen viene murata in corner da Fabiano Eller). L'ex juventino nella ripresa lascerà il posto a Belletti per un problema all'adduttore della gamba sinistra: resterà fuori per circa un mese. Il Barça cresce ma, marcato molto più fisicamente rispetto alla semifinale, dà la sensazione di essere svogliato perché gioca lento e in orizzontale, permettendo quindi alla difesa di schierarsi sempre in tempo. Viceversa l’Internacional, che sa di avere 5 possibilità su 100 di sfangarla, prova due o tre volte il suo lineare contropiede non arrivando mai a infastidire Valdes, ma offrendo comunque un’impressione di (potenziale) pericolosità. Senza esagerare, perché pur giocando moscio è comunque il Barcellona a sfiorare il vantaggio al 19’ (botta di Van Bronckhorst dalla distanza, e sulla respinta di Clemer Ronaldinho non trova la porta), al 26’ (diagonale alto di Gudjohnsen da buona posizione ) e al 36’ (rasoterra di Ronaldinho appena fuori).
Arrivato in piedi all’intervallo, e tutto sommato senza nemmeno una faccia così, l’Internacional affronta ringalluzzito la ripresa immettendo dopo un po’ il razzente Luiz Adriano al posto dell’esausto (e comunque ancora positivo) Alexandre Pato. Non basta: sopravvissuto anche a una percussione di Xavi, che Rijkaard ha inserito cercando col lanternino un po’ di gioco, Braga toglie Fernandao a favore di un’altra freccia offensiva, Adriano. Ed è lui a risolvergli la partita — e la carriera — tesaurizzando al 36’ il contropiede condotto da Iarley. L’incredibile è servito, Ronaldinho prova a esorcizzarlo ma la punizione gli riesce un filo esterna e l’assist a Iniesta appena lungo. Quando si parla di Mondiale, non è proprio il suo anno.

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