Calcio: "Puskas: un'altro pezzo di storia che se ne va".

Dotato di un potente tiro di sinistro, secondo molti è stato il miglior tiratore nello sport del calcio. Fu per questo soprannominato "El Cañoncito", il piccolo cannone.
Luisito Suarez raccontò che una volta Puskas riuscì a colpire, mirando ad essi, diciotto volte su venti tentativi, i pali di una porta.
Il palmares di Puskas è uno dei più ricchi del mondo del calcio, paragonabile a quello di altri grandi del calcio, come Pelé, Franz Beckenbauer, Alfredo Di Stefano e altri.
Giocò per la squadra olimpica ungherese che vinse la medaglia d'oro nel 1952. Esordì a livello di club a soli 16 anni, nella Honvéd di Budapest (la squadra dell'esercito ungherese), per poi passare al Real Madrid nel 1958 dopo i fatti della Rivoluzione Ungherese del 1956.Con la squadra spagnola vinse cinque campionati spagnoli e una Coppa dei Campioni, nel 1960, nella quale gli spagnoli si imposero all'Eintracht Frankfurt per 7-3 e nella quale Puskas segnò 4 reti, cosa non riuscita a nessun altro calciatore in una finale di Coppa dei Campioni.Grazie alla sua permanenza al Real Madrid venne naturalizzato spagnolo. Giocò nella nazionale ungherese dal 1945 al 1956, segnando 84 gol in 85 incontri. Con questa squadra ottenne un secondo posto nel Campionato del

Malato da tempo, muore di polmonite nella notte tra il 16 e il 17 novembre 2006, all'età di 79 anni, in una speciale casa di cura a Budapest, dove aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita grazie a un vitalizio del governo ungherese. Lo stadio di Budapest, il "Népstadion", fu rinominato in suo onore nel 2002.
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